Le vendite giudiziarie immobiliari, seppur predominanti per volume, non rappresentano l’unica opportunità per il rilancio delle imprese in difficoltà. Sempre più frequenti sono le vendite mobiliari di impianti, macchinari, semilavorati e le cessioni di rami d’azienda o aziende intere, in cui il focus è la salvaguardia di posti di lavoro e del tessuto economico locale.
Tra gli strumenti a disposizione:
Ognuno di questi richiede competenze specialistiche e una visione strategica, dove il valore di liquidazione rappresenta oggi il riferimento cardine. Solo garantendo ai creditori un ritorno pari o superiore a quanto si otterrebbe in una liquidazione, è possibile perseguire la continuità.
Una delle prime decisioni che il professionista deve affrontare riguarda la forma di continuità:
In entrambi i casi, è centrale il concetto di valore di liquidazione dei beni, ovvero il valore minimo sotto il quale i creditori non possono essere soddisfatti.
Questo parametro guida la sostenibilità e la legittimità dell’intero piano.
Un altro elemento chiave è la gestione del tempo. Il legislatore ha imposto, soprattutto nel concordato preventivo, tempi stringenti per l’esecuzione delle vendite, anche attraverso strumenti come:
Tuttavia, i ritardi nei tribunali possono compromettere l’efficacia di queste misure, dilatando i tempi in modo incompatibile con le esigenze di mercato.
Anche il ruolo degli investitori è cruciale: è necessario che si affidino a dati aziendali trasparenti, accompagnati da professionisti e advisor esperti, per operazioni di M&A o partecipazione al capitale.
Come dimostrano casi noti quali ATAC, San Raffaele e Moby ogni crisi può trasformarsi in un’opportunità se guidata da consapevolezza, metodo e visione a lungo termine.