Arrivati all’ultima puntata della seconda stagione del nostro format, abbiamo affrontato un tema complesso e poco conosciuto: l’amministrazione giudiziaria. A guidarci in questo viaggio tra legalità, economia e impresa è stato il dottor Gianluca Casillo, commercialista e amministratore giudiziario, già membro della Commissione Anticamorra della Regione Campania.
L’amministrazione giudiziaria è uno strumento previsto dal Codice Antimafia, nato per gestire beni e aziende sequestrati perché riconducibili, direttamente o indirettamente, ad attività illecite, spesso legate alla criminalità organizzata. Non si tratta, tuttavia, solo di imprese in dissesto. Anzi, come sottolinea Casillo, “ci si trova spesso di fronte ad aziende perfettamente operative, che producono utili, ma alimentate da capitali di origine illecita”.
Il compito dell’amministratore giudiziario è delicato: gestire l’impresa garantendone la continuità, tutelando i lavoratori e al tempo stesso riportandola nella legalità. Un equilibrio complesso. “Il costo della legalizzazione può diventare insostenibile”, spiega Casillo. “Molte aziende impiegano lavoratori in nero o non rispettano le norme sulla sicurezza. Regolarizzare tutto significa, a volte, stravolgere i costi e compromettere l’equilibrio economico”.
In questi casi, l’amministratore può proporre alternative:
L’obiettivo, però, resta chiaro: salvaguardare i posti di lavoro, soprattutto di chi è stato assunto in buona fede.
Tra i settori più colpiti dai sequestri ci sono quelli del turismo, edilizia e vigilanza privata. “La sfida si complica quando si tratta di attività stagionali o legate al territorio, ma è proprio lì che la buona amministrazione può fare la differenza”.
Un aspetto interessante è la possibilità che le aziende sequestrate vengano vendute o affittate, offrendo un’opportunità a investitori esterni, i cosiddetti “cavalieri bianchi”. Le relazioni redatte dagli amministratori – come quelle previste dagli articoli 36 e 41 del Codice Antimafia – sono fondamentali per valutare la bontà dell’investimento.
“Negli ultimi anni, la partecipazione ai bandi di vendita è diventata sempre più normale”, osserva Casillo. “Una volta c’era timore, oggi è un’operazione giudiziaria sempre più frequente e strutturata”.
A testimonianza, Casillo ha condiviso l’esempio della gestione di una società di vigilanza a Livorno, con oltre 100 dipendenti. “Era un’azienda già in difficoltà per via dello sfasamento nei pagamenti pubblici. Con il magistrato, abbiamo trovato un percorso sostenibile, salvaguardando i lavoratori e ristabilendo la legalità”.
L’amministrazione giudiziaria è un mezzo di giustizia economica. Non si limita a congelare i beni della criminalità, ma cerca di trasformarli in risorse legali, produttive e socialmente utili. Un compito arduo, spesso silenzioso, che merita maggiore attenzione e consapevolezza pubblica.